Racconti di Trinitapoli

  • Le frittelle

    21/12/2019

    Ecco dicembre: il Natale è alle porte, affiorano nella mente i ricordi del cuore che ravvivano l’animo, le tradizioni e i momenti magici; è tutto ovattato come un sogno fatto di colori e profumi d’amore.
     
    In un lontano tempo a Scanno vedo il mio babbo piccino con i pantaloni alla zuava e i suoi occhioni profondi attendere con gioia di bimbo le frittelle abruzzesi.
     
    Ogni vigilia dell’Immacolata è usanza cucinare le frittelle con le verdure e la salsa scannese con pomodoro, capperi e pecorino; hanno il sapore del passato il colore della tradizione in una cornice magica; scoppietta il fuoco nel camino l’odore inebria la stanza, l’olio frigge; nelle strade le voci dei bambini si diffondono nel borgo e il suono delle cornamuse aleggia nell’aria irte mentre cadono i primi fiocchi di neve.
     
     
    Frizzica l’olio dorato e vedo le mani rugose della vecchia nonna impastare le frittelle e adagiarle nella pentola fino a dorarle per poi posarle in un antico piatto di terracotta decorato a mano con disegni floreali in rilievo.
     
    Le frittelle sono pronte è tempo di Natale, è tempo di tradizioni che scaldano il cuore.
     

    Anna Pia Parente