07/12/2018
Dai documenti storici, si apprende che la Famiglia Parente, abruzzese della città di Scanno (AQ), nobile per Decreto Reale del 1794, ebbe contatti con la Puglia fin dal 1600, dove era proprietaria di appezzamenti terrieri. Giovanni Parente che nel 1630 sposò Giovanna Deortis figlia del Barone di Villetta Barrea (AQ), figlio di Vincenzo Parente, fu proprietario in Puglia di una tenuta di 600 ettari dedicata interamente al pascolo di greggi, allocata nelle zone in cui oggi si trova il Comune di Trinitapoli, comprendeva la zona denominata Giardinetto ricadente nell’agro di Trinitapoli.
Il 1600, il 1700 e il 1800 furono anni di grande fervore economico legato alla pastorizia che coinvolse tutta la Capitanata, numerose famiglie nobili possedevano grandi appezzamenti di terreno in Puglia, che fu interessata dalla pratica della transumanza, lo storico passaggio dalle terre di Abruzzo alle terre Pugliesi dei pastori e delle greggi che dal 29 Settembre (data della festa di San Michele) si trasferivano nei pascoli più miti della Puglia attraversando i tratturi Regi a piedi e a cavallo con molte difficoltà, rimanendovi fino all’8 Maggio (data dell’apparizione dell’Arcangelo Michele) quando risalivano verso i pascoli ormai verdi dell’Abruzzo. Si registrano numeri importantissimi, nel XVII secolo i capi coinvolti erano circa cinque milioni e mezzo. L'impatto economico della pastorizia era tale da fornire sussistenza a metà della popolazione abruzzese. E' stato calcolato che nella metà del XV secolo non meno di tre milioni di ovini e trentamila pastori percorsero annualmente il tratturo Regio.
I pastori che praticavano la transumanza sopportavano molti stenti si cibavano di cibi secchi facilmente trasportabili all’interno di contenitori in creta chiamati fasine, che contenevano la Muscisca carne di capra o mucca essiccate al sole e all’aria tagliata a listarelle, mangiata insieme al Pan Cotto, formaggi stagionati e dolci secchi alle mandorle come i Mostaccioli.
Documenti storici attestano che la famiglia Parente risulta proprietaria dell’omonima Masseria a partire dal 1700, costruita nel 1600, che precedentemente era appartenuta alla Famiglia La Manna. Le terre della tenuta Parente iniziarono ad essere convertite all’agricoltura nei primi anni del ‘’900 anche se la pratica della transumanza e l’attività pastorale continuò in maniera limitata. Durante la seconda Guerra Mondiale parte degli appezzamenti di terreno attorno alla Masseria furono occupati dai Tedeschi dove si stabilirono con il loro campo, il pascolo diventò pericoloso perché il terreno era pieno di mine. Si tramanda la dolorosa storia di un pastorello che pascolando un gregge di 3000 pecore, una di esse fece saltare una mina, il pastorello fu ferito e fu curato dalla nobildonna Adele Leanza Moglie di Giovanni Parente.
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