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  • Il clima di festa della Comunità Ospitale di Trinitapoli

    04/12/2019

    Il clima di festa che caratterizza il mese di dicembre  – visibile esteriormente nello scintillio intermittente delle mille luci che adornano i balconi, nell’addobbo delle vetrine e delle strade, nell’albero di natale piantato nelle piazze – nella Comunità Ospitale di Trinitapoli si accentua ancor più. Infatti, oltre alla festività del Natale, in questo mese ricorre la festa liturgica dei Santi Patroni della città: la Madonna di Loreto (10 dicembre) e Santo Stefano (26 dicembre).
     
    Lo sparo di mortaretti al mattino del 1° dicembre annunciava ai trinitapolesi l’inizio della Novena alla Madonna di Loreto, un periodo di preparazione alla solennità del 10 dicembre che coinvolge tutta la città. La celebrazione vespertina della S. Messa, ad esempio, è affidata ai parroci di Trinitapoli che, accompagnati dalle loro comunità, si alternano nel rendere omaggio alla nostra Protettrice.
     
    Don Peppino Pavone, Vicario generale della diocesi e parroco del Santuario della Madonna di Loreto, ogni anno si impegna per arricchire il periodo della Novena con incontri su tematiche religiose o culturali: quest’anno, essendo in atto in tutta la diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie un percorso di riflessione onde offrire all’Arcivescovo Leonardo D’Ascenzo materiale per la elaborazione di un piano pastorale triennale, don Peppino ha programmato due incontri sul tema: “Una Chiesa che ha il sapore della casa; una Casa che ha il sapore della Chiesa e la scelta preferenziale dei poveri”; a relazionare saranno don Antonio Ruccia (4 dicembre) e il seminarista Matteo Losapio (6 dicembre).
     
     
    Al termine della novena la devozione alla nostra Madonna si manifesta ancor più nella solennità del 10 dicembre: la chiesa è affollata sin dalle prime ore del mattino per le diverse celebrazioni. Alle 10,30 c’è la concelebrazione, presieduta dall’Arcivescovo, a cui partecipano tutti i sacerdoti di Trinitapoli, con l’intervento delle autorità civili (con a capo il Sindaco Francesco di Feo) e militari. 
     
    Al pomeriggio si svolge la solenne processione, seguita da una marea di gente, che il Santuario fatica ad accogliere allorché, al rientro e dopo aver assistito allo spettacolo dei fuochi pirotecnici,  vi è l’ultima Messa della giornata.
     
    Allo stesso modo la festa di S. Stefano è preceduta dalla Novena in Chiesa Madre. Caratteristica di questa festa è la particolare atmosfera che si respira, ricorrendo il giorno dopo il Natale: con nel cuore ancora il clima natalizio la mattina del 26 dicembre una moltitudine di persone con l’abito della festa affolla la Chiesa Madre per la solenne concelebrazione e per seguire la Processione, che in questo caso si svolge al mattino. Il paese così si anima in maniera particolare: c’è il cosiddetto “sfruscio” (il passeggio in centro), l’opportunità di scambiarsi ancora gli auguri, di onorare il Santo ed assistere allo spettacolo pirotecnico prima di rientrare a casa per un altro pranzo luculliano.
     
                                                                                      Pietro di Biase