Il suo gusto inconfondibile deriverebbe proprio dallo iodio delle vicine Saline di Margherita di Savoia, dal terriccio leggero e drenante, dall’acqua che scorre nella valle e dal microclima della zona di Trinitapoli. La temperatura in effetti sarebbe un elemento determinante del colore per via della sensibilità di questo tipo di carciofo alle sue variazioni. Oltre i 20 gradi il carciofo infatti cresce troppo in fretta non riuscendo a colorarsi, mentre al gelo perde molte delle sue sfumature rosse.
Il Violetto nasce sia da bulbo che da cardo. Si creano infatti sulla radice dei bulbi che prima di sviluppare una pianta vengono raccolti ed essiccati per poi essere impiantati da giugno a settembre. Quando nascono le piantine si è certi che il bulbo ha attecchito e allora si scarduccia, cioè si selezionano a mano le piante più resistenti e si iniziano tutte le cure del caso. Il carciofo infatti necessita di attenzioni costanti; trattamenti, innaffiature, zappettature e così via. La produzione da cardo è invece più rapida perché l’apparato radicale è già formato, ma da un carciofo meno rotondo e foglioso, insomma meno paffuto. Il cardo si pianta tra marzo e giugno e forma rapidamente un carciofetto. A questo punto si sospende l’irrigazione per far seccare la parte aerea della pianta e si taglia rasoterra per lasciare l’apparato radicale a riposo. A luglio si ricomincia l’irrigazione per effetto della quale spuntano gruppi di piantine che vanno anche in questo caso selezionate.